La scabbia è’ un’infestazione causata da un acaro (Sarcoptes Scabiei ) capace di penetrare nella cute umana

L’acaro vive sopra e dentro la cute ed  è un parassita specifico dell’uomo non si nutre di sangue ma dei fluidi tessutali prodotti dalla sua azione di scavo.

Il parassita ha un colorito grigiastro (a digiuno), vive a temperature non inferiori a 31°C  non sopravvive fuori dal contatto del corpo umano per più di 24-36 ore

Si stima che si sviluppino circa 300 milioni di casi/anno nel mondo

L’acaro della scabbia è 10 volte più piccolo del pidocchio!! 

Scabbia e pidocchio

Chi è colpito da scabbia? 

La scabbia è riscontrabile in entrambi i sessi ed in tutte le età. I principali fattori di rischio sono la mancanza di igiene, la carenza di acqua e la promiscuità

Come avviene il contagio della scabbia?

Il contagio con la scabbia avviene quasi esclusivamente per trasmissione diretta da un individuo infestato…

Trasmissione sessuale

Trasmissione sessuale

Assistenza di un malato non autonomo

Scabbia nel neonato

Contatto pelle contro pelle

Contatto con indumenti o con la biancheria del letto

(sopravvivenza dell’acaro per 24-36 ore lontano dal corpo umano)

Periodo di incubazione

Da 2 a 6 settimane in caso di prima infestazione (persone che non hanno contratto la scabbia in precedenza

Da 1 a 4 giorni in caso di reinfestazione.

Ciclo vitale della scabbia

Gli acari della scabbia possono incunearsi nella cute in 2,5 minuti!! 

Le uova vengono deposte in un piccolo solco scavato nell’ epidermide

Le uova si schiudono dopo 3-4 gg e i parassiti raggiungono la maturità in 10 gg; la vita di un acaro adulto è di 28- 42 giorni

La scabbia non trasmette infezioni

Come si manifesta la scabbia – i sintomi

prurito

Il prurito diffuso con con intensificazione notturna è il sintomo principale della scabbia, principalmente se si verifica in più soggetti che coabitano. 

Può persistere per breve tempo dopo il trattamento, senza assumere il significato di fallimento terapeutico

Il prurito della scabbia si localizza principalmente in alcune sedi tipiche: 

Nel neonato tutta la superficie cutanea può essere interessata, capo compreso!

Manifestazioni cliniche della scabbia (le più frequenti) 

Cunicoli

Tragitti sinuosi scavati nello strato corneo della pelle ( lo strato più superficiale) dall’acaro femmina fecondato per deporre le uova. 

Il cunicolo è lungo da 0,5 a 1,5 cm e termina con una eminenza dove vive il parassita.

Cunicoli multipli sugli avambracci

Noduli

Escoriazioni e croste

Escoriazioni e croste

La diagnosi della scabbia 

Dermatologia clinica e diagnosi

La diagnosi della scabbia si basa sui dati clinici sopra descritti: tipologia del prurito ( che deve sempre essere presente), contatti a rischio ed esame dermoscopico diretto in ambulatorio dermatologico

Gli acari della scabbia e tantomeno le uova non si vedono ad occhio nudo, tuttavia oggi il Dermatologo dispone di uno strumento, il Dermatoscopio, che, con un ingrandimento di 20 volte e la luce polarizzata, consente con assoluta precisione l’identificazione del parassita.

L’insieme del triangolo e del cunicolo configura una immagine dermoscopica caratteristica e diagnostica per la scabbia che assomiglia ad un aereo con la sua scia ( vedi immagini)

La terapia della Scabbia: 

La terapia della scabbia si avvale prevalentemente dei seguenti farmaci

E’ consigliabile ripetere il trattamento dopo 7 giorni per eliminare gli acari nati da uova eventualmente sopravvissute alla prima applicazione

  • Ivermectina cp alla dose di 200 µg/kg (unica somministrazione) 

Periodo di contagiosità

Il periodo di contagiosità perdura sino a che gli acari e le uova non siano stati distrutti da adeguato trattamento.

Possono essere necessari 2 o più cicli di trattamento, eseguiti ad intervalli di una settimana.

Misure di profilassi ambientale della scabbia

Premesso che la scabbia è una malattia infettiva per la quale il medico che pone la diagnosi è tenuto per legge alla comunicazione agli uffici territoriali competenti, i pazienti debbono mettere in atto le seguenti misure profilattiche ambientali e dei possibili contatti: 

  • Disinfestazione della biancheria e degli effetti letterecci: Lenzuola, coperte e vestiti vanno lavati a macchina con acqua a temperatura maggiore di 60 °C; i vestiti non lavabili con acqua calda vanno tenuti da parte per una settimana (Temp< 31 °) 
  • Allontanamento da scuola o dal lavoro fino al giorno successivo a quello di inizio del trattamento.
  • Per soggetti ospedalizzati o istituzionalizzati, isolamento da contatto per 24 ore dall’inizio del trattamento.
  • Sorveglianza clinica per la ricerca di altri casi di infestazione
  • Trattamento profilattico simultaneo per i familiari e per i soggetti che abbiano avuto contatti cutanei prolungati con il caso anche in assenza di segni clinici